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Coronavirus ad Haiti. Padre Rick: come affrontare questa nuova emergenza in un paese così povero. Pregando per tutti noi.

Haiti, il primo giorno con il coronavirus: 20 marzo 2020.

 

"Cari amici,

Il mondo è completamente diverso ora, e abbiamo bisogno nello stesso modo (e insieme) di imparare a pensare e ad agire in modo completamente nuovo.

 

Oggi abbiamo acceso una candela nella Cappella dell’Ospedale pediatrico Saint Damien, che brucerà fino a quando il virus non sarà più una minaccia, da nessuna parte sulla Terra.

Avremo abbastanza candele? Gli scaffali al mercato si stanno svuotando velocemente, di tutto. Visto che abbiamo fatto queste candele con la cera delle nostre api, saremo in grado di tenere accesa questo simbolo finché avremo ancora api e miele (anche l'idromele, che pure facciamo noi, potrebbe essere un buon disinfettante, grazie al suo contenuto di alcol).

 

Siamo impegnati a fare allo stesso modo maschere, guanti, tute protettive e saponi, dato che gli scaffali del mondo sono già vuoti di queste cose: troveremo un modo per farli, facendo appelli alla creatività, i consigli sul del web dal mondo, e le tradizioni di secoli fa. Stiamo rispettando da subito le ordinanze governative e raccomandazioni mondiali.

 

Gli uffici della Fondazione Saint Luc sono diventati improvvisamente virtuali (grazie a WhatsApp), le scuole St Luc sono chiuse, le Cliniche lo stesso eccetto che nelle province, i programmi contro la malnutrizione sono chiusi, così come le cliniche materno infantili. Tutto questo per conformarsi allo sforzo contro gli assembramenti di piu di 10 persone.

 

Le consegne d'acqua sono vitali e continueranno, così come gli altri programmi di aiuto ai poveri negli slums. I programmi di coltivazione e di allevamento di pesci tilapia si intensificheranno necessariamente, così come la produzione di pane e pasta a Francisville. Analogamente, cercheremo di sostenere l'economia dei quartieri piu poveri grazie alla creazione di posti di lavoro.

 

Se le ordinanze governative si prolungheranno, riorganizzeremo la cura dei malnutriti, e le donne in gravidanza, alla vecchia maniera: visitandole dove vivono, nelle loro case (sempre evitando il raduno di folle e rispettando i metri di distanza tra le persone).

 

Potremo anche trovare modi creativi per aiutare i nostri studenti, modi che non coinvolgono internet, poiché la maggior parte non ha accesso. Si possono considerare classi di 9 bambini e un insegnante sotto un albero e lontani gli uni dagli altri (ha funzionato per Gesù e i suoi dodici, Platone e i suoi piccoli gruppi di studenti, e innumerevoli altri).

 

L'Ospedale St Luc adotterà una politica rigorosa ai cancelli, e il pubblico non avrà accesso all'ingresso. Le emergenze e le persone in altre difficoltà (comprese le respiratorie), saranno sempre accolte (abbiamo 40 letti dedicati ai malati per il nuovo virus).

 

Nel tentativo di controllare il contagio, lavoreremo per la degenza più breve possibile, impiegare solo lo staff che comprende e acconsente ai pericoli diretti coinvolti, e chiuderemo gli ambulatori per i day hospital. I nostri team più vicini ai malati, per cure mediche, pastorali e umane, nonché per i servizi pulizie e accessori, avranno il miglior abbigliamento protettivo possibile in un paese che non può essere certo ben fornito di fronte all'attuale carenza globale.

 

La distanza sociale è una buona medicina, ma l'abbandono, la disconnessione o l'isolamento umano è totalmente tossico, per tutti coloro che sono coinvolti.

La candela accesa, icona della Divina Misericordia non è accesa per noi. È illuminata nella preghiera per voi, cari amici in Italia, Germania, Spagna, nelle Americhe, e in tutto il mondo, come modo di mostrare la nostra preoccupazione per voi per le vostre sofferenze e per sollevare le sofferenze di tutti noi fino alla Misericordia di Dio.

 

Vi auguriamo coraggio, benedizione e forza, per tutta la famiglia umana."

Padre Richard Frechette, Port au prince

Canale Eventi - 22-03-2020 - Segnala a un amico


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