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Mariavittoria di ritorno dal suo ultimo viaggio ad Haiti racconta…

 

“Sono tornata pochi giorni fa da Haiti…ed è stato un viaggio più intenso del solito: lì non si possono programmare gli eventi e questa volta abbiamo purtroppo assistito e vissuto sulla nostra pelle momenti drammatici che purtroppo appartengono alla realtà quotidiana di questo paese. Come forse avrete già letto dalle notizie, una guardia dell’orfanotrofio di Kenscoff, da 25 anni in servizio, è stata uccisa da alcuni ladri che volevano rubare in un posto semplice come l’orfanotrofio, dove si trovano acqua e cibo (comunque una ricchezza ad Haiti) e i pochi spiccioli dei volontari. Tutti i bambini e anche Gena, la responsabile dei programmi per i bambini disabili, che si trovava a Kay Christine, stanno bene.

Major era, come ha detto Padre Rick, uno dei tanti eroi umili e silenziosi di Haiti che, senza aspettare di chiamare rinforzi, si è precipitato, disarmato, per salvare Gena e i suoi bambini disabili, sacrificando la sua stessa vita.

Appena abbiamo appreso la notizia siamo saliti, insieme a Padre Rick, a Kenscoff  per portare il nostro conforto. E’ stata una lunghissima notte nella quale però l’angoscia e lo spavento hanno piano piano lasciato spazio alla memoria e alla sensazione di gratitudine e di rispetto profondo nei confronti di quest’uomo.

Eravamo talmente impietriti che non riuscivamo neanche a pronunciare una parola, ma abbiamo pregato in silenzio stando a fianco di Padre Rick che, in ginocchio, puliva con le sue mani il sangue sparso sul pavimento e ricomponeva il corpo di Major; quasi un rito di purificazione ma soprattutto l’ultimo gesto di amore e di omaggio ad un amico e fedele collaboratore. Questo gesto dimostra che la disperazione in Haiti è davvero enorme e la situazione di violenza sta aumentando, soprattutto con l’avvicinarsi delle elezioni politiche; nonostante questo rimane il fatto che la maggioranza della popolazione pur vivendo in condizioni inferiori a qualunque accettabile soglia, hanno un grado di accettazione altissimo e una capacità di sorridere e guardare avanti dalle quali tutti dovremmo prendere esempio nei nostri momenti di crisi e di difficoltà.

 

Un altro momento che ci ha molto segnato è stata la morte, alla fine di una lunga malattia, del piccolo Peterson, un bambino meraviglioso di 12 anni ricoverato da diverso tempo all’ospedale pediatrico S. Damien per una grave forma di tbc e Hiv curate troppo tardi. Peterson ormai viveva nella stanza del S.Damien di terapia intensiva, essendo costretto a rimanere attaccato all’ossigeno per vivere, accanto a quella di Padre Rick. Nonostante le gravi difficoltà respiratorie e la sofferenza fisica permanente, era un bambino entrato nel cuore di tutti noi e di tutto lo staff per la sua enorme voglia di vivere pur essendo orfano oltre che malato, per il talento incredibile nel disegno e nella musica che lo rendevano speciale ad ogni incontro, tanto che ti dimenticavi della sua malattia. Recentemente stava un po’ meglio ed era riuscito a frequentare la nostra scuola FWAL, sempre con la sua bombola d’ossigeno sulle spalle per le poche ore di lezione. Si è aggravato proprio mentre eravamo in visita al S. Damien ed è morto sotto i nostri occhi. È stato per noi una sofferenza grande ma anche un dono poter subito abbracciare e pregare negli ultimi suoi attimi insieme a Padre Rick che lo ha preso in braccio e portato nella chiesetta per l’ultima benedizione.

 

L’obiettivo di questo viaggio era di portare di nuovo con noi Martina Colombari al suo settimo viaggio in Haiti, per visitare i nuovi progetti e poter testimoniare il nostro lavoro, inaugurare 22 nuove case del progetto Fors Lakay a Cité Soleil. Martina si è comportata come sempre come una di noi.

Insieme a noi, una delegazione di giovani consulenti EY che sono venuti in Haiti per incontrare i ragazzi del team di Padre Rick venuti in Italia presso la loro azienda per un corso di formazione manageriale e visitare i progetti cui EY ha contribuito generosamente in questi anni.

 

 

GUARDA LO SPECIALE DI "TERRA!" TRASMESSO SU RETE 4 IL 18 NOVEMBRE (dal minuto 29)

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La giornata di inaugurazione delle case di Fors Lakay è stata simbolicamente importante perché oltre a consegnare le chiavi alle 22 famiglie povere di questo quartiere in sostituzione delle baracche di lamiera,  si è celebrata la PACE con una petizione firmata da oltre 1000 bambini di Cité soleil che è uno dei quartieri più violenti di Port au Prince. Le Nazioni Unite che ci hanno sostenuto in questo progetto in memoria di Cilla, ci hanno detto che era la prima volta che vedevano realizzato un progetto cosi concreto in questa zona e soprattutto in condivisione con la comunità. Il successo dipende da Padre Rick che insieme al suo team, fatto solo da haitiani, ha lavorato in collaborazione con gli abitanti della zona, ascoltando anche le loro indicazioni, un processo di pace basato sulla dignità e sul lavoro.

 

GUARDA IL VIDEO DELL’INAUGURAZIONE.

 

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Alla cerimonia hanno partecipato oltre ai rappresentanti delle NU, la rappresentante della First Lady Sophia Martelly, le autorità locali, il regista Paul Haggis e Madeleine Stowe che da Hollywood sostengono il lavoro di Padre Rick, venuti a dimostrare che il mondo non si è dimenticato di Haiti e a dare speranza alla gente. La cerimonia si è poi trasformata in una festa attraverso l’esibizione di gruppi di rap, hip hop, danza, di Cite soleil, e un’emozionante Allelujah cantato da Esther Desir, cresciuta nell’orfanotrofio NPH di Kenscoff.

 

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Anche per me ogni volta è un viaggio nuovo, nell’anima ma anche tra i progetti, perchè crescono con una tale veloctà che davvero è difficile riuscire a visitarli tutti. Questa volta volevo con tutte le mie forze riuscire a passare qualche tempo nella scuola per i bambini ciechi e sordi, St Joan Margareth School, che è stata realizzata con donazioni dall’Italia, per sostituire l’unica scuola esistente per questi bambini andata distrutta durante il terremoto.

Martina è venuta con me e siamo state accolte classe per classe dalle insegnanti, appassionate e coraggiose, ci hanno spiegato il linguaggio a gesti per i bambini sordomuti e il linguaggio Braille, ci hanno mostrato i pochi strumenti e materiali a loro disposizione con grande orgoglio. Ci hanno chiesto di fare delle domande ai bambini, che loro hanno tradotto ai bambini e tutti hanno risposto dicendo il loro nome, raccontando da dove venivano e ridendo felici al vederci cosi impacciate e stupite per la loro bravura. Poi un’insegnante è andata via ed è tornata dopo poco portando nella sue mani, come se fosse un bambino, una macchina nera, come una piccola macchina da scrivere, ma diversa da quelle che avevo visto fino a quel momento: si trattava, come ci ha spiegato con gli occhi che brillavano e un sorriso pieno di energia, di una macchina da scrivere in linguaggio Braille, l’unica in tutta Haiti. La gioia ed orgoglio iniziali al sentire che la nostra scuola aveva in dotazione questo prezioso strumento, hanno lasciato subito spazio all’amarezza nel renderci conto di come tutto manchi in questo paese e come ogni cosa diventi bene raro, anzi rarissimo.

Vedere Simon, un ragazzino di 17 anni, alle prese con la macchina, mentre la sua insegnante gli chiedeva di scrivere il suo nome ed il nostro è stata vi assicuro un’emozione grandissima, vedere la gioia e soddisfazione di questo ragazzino non vedente, il suo sorriso assolutamente pieno, la sua dignità enorme pur nella difficoltà. Riusciva a comunicare e scrivere come tutti gli altri bambini sentendosi grande. E’ incredibile verificare ogni volta  come con poco riescano in NPH a fare piccoli grandi miracoli e dare veramente gli strumenti alle persone e soprattutto ai bambini, per vivere una vite degna.

 

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Siamo poi passati a salutare i bambini nelle altre scuole che abbiamo realizzato e sosteniamo a Tabarre: l’asilo per i bambini fino ai cinque anni orfani del terremoto accolti nella baby house St Anne, lì vicino; la scuola Fwal che accoglie ogni giorno 800 bambini che vengono dalle tendopoli e dal nostro orfanotrofio Foyer St Louis per i bambini orfani del terremoto da 5 ai 15 anni, la scuola secondaria APJ che accoglie 2.000 ragazzi, che vengono dalle scuole di strada primarie che Padre Rick ha creato insieme al suo team di ragazzi haitiani nelle zone più povere della capitale  e nelle province più povere di tutta l’isola. Abbiamo anche visitato la scuola professionale St Francis dove vengono formate infermiere, tecnici  informatici, elettricisti e Francisville, ringraziato con una piccola ma significativa cerimonia la delegazione EY con noi in questo viaggio che suggella un partnership di aiuto e formazione che dura con successo ormai da anni.

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Le immagini parlano più delle parole, è difficile per me descrivere le emozioni, il caldo, il dolore, la gioia, insomma tutto quello che abbiamo provato in questi giorni, gli abbracci meravigliosi con i bambini e con le persone, con i medici, con i piccoli pazienti, con Martina e Cecilia ostetriche volontarie presso il St Damien, con Edna, haitiana, caposala nelle sale operatorie e le tante belle persone, piccoli eroi silenziosi come Major.

 

Abbiamo visto padre Rick sempre di corsa, sempre al lavoro, sempre affaticatissimo ma con il sorriso e energia e speranza pur in mezzo alle difficoltà. Ci ha chiesto di aiutarlo, di aiutare Haiti, mai come ora il bisogno è grandissimo in questo luogo dimenticato, e siamo consapevoli del fatto che il nostro aiuto veramente può fare la differenza, trasformato nelle opere di salvezza concrete ed efficaci. Non è assolutamente accettabile che su questa Terra esistano ancora luoghi dove le persone come noi, soprattutto bambini muoiono ancora di fame, di sete e di malattie curabili.

Siamo quindi tornati in ufficio, immersi nel lavoro, con il cuore ancora là con i bambini, vogliamo trovare tanti nuovi padrini che adottino a distanza i bambini che abbiamo accolto, per garantire loro salvezza ed un futuro.

Stateci vicini, come potete, venite con noi ad Haiti, per vedere con i vostri occhi. GRAZIE DI CUORE”

Mariavittoria e tutti noi

 

 

Si ringraziano per le foto Settimio Benedusi e Armando Honegger

Canale Notizie - 22-11-2013 - Segnala a un amico


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