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Tanti sorrisi, giochi e pance piene: grande successo di partecipazione alla festa di fine anno de Il Tappeto Giallo, progetto di dopo scuola sostenuto dalla Fondazione Francesca Rava

 

Grande gioia e tanta collaborazione: è questa l’atmosfera che si respirava alla festa di fine anno de “Il Tappeto Giallo”, iniziativa di dopo scuola sostenuta dalla Fondazione Francesca Rava in collaborazione con la comunità Giambellino, e sviluppata in ottica di integrazione e socializzazione per i bambini del quartiere e della Scuola primaria di Giambellino-Lorenteggio, quartiere connotato dalla presenza di situazioni di forte disagio sociale e un’elevata percentuale di famiglie di origine straniera.

Il “Tappeto Giallo” è un progetto di grande importanza per le famiglie del quartiere che spesso faticano ad integrarsi ed è portato avanti con grande competenza da quattro operatori che supportano, due volte la settimana, 34 bambini tra i 6 e gli 11 anni con laboratori creativi, attività ludiche e sostegno allo studio. Martedì è il giorno dedicato al gioco, venerdì è il giorno dedicato allo svolgimento dei compiti.
Alla cena di chiusura, che si è tenuta nella sede del Centro Giovani di Via Bellini, erano presenti circa 20 famiglie e come spesso accade in questo contesto di multiculturalità, a fare da interprete tra le mamme e le animatrici italiane c’era Rimun, ragazzo di 17 anni di origini egiziane che frequenta il terzo anno delle scuole superiori e che è giunto al centro 7 anni fa.

I primi giorni Rimun non parlava e a fatica accettava di partecipare alle numerose attività ricreative. Grazie all’ottimo lavoro degli educatori e dei volontari, Rimun ha saputo aprirsi e oggi, per uno strano scherzo del destino, è diventato la vera chiave comunicativa tra le tante famiglie e l’associazione. “Da grande vorrei diventare uno steward e girare il mondo” racconta Rimun “ma oggi mi diverto a fare il volontario e ad aiutare qui in sede; assisto i bambini delle scuole elementari nel fare i compiti, li seguo quando giocano e ho collaborato all’organizzazione della festa di oggi, telefonando ai tanti genitori che non parlano l'italiano”.

 

I bambini presenti alla festa sono circa una trentina. Ognuno ha una storia speciale alle spalle. Soraya ha 11 anni e frequenta la 5° elementare della Scuola di Via dei Narcisi; la più piccola di tre sorelle, proviene da una famiglia marocchina molto tradizionalista. I primi giorni di scuola era pigra e non partecipava alle attività proposte dalla scuola” racconta Marta, educatrice del Centro. "Le maestre hanno segnalato questa situazione all’UONPIA, l'Unità Operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza che ha impostato con la bambina un percorso di logopedia. Oggi, grazie all'ottimo lavoro di squadra tra l'UONPIA, la scuola e il Tappeto Giallo, Soraya è una bambina più socievole ed è sottoposta a stimoli più adatti alla sua età.

Sayed, insegnante di lingua araba, è uno dei pochi papà presente alla cena; sua figlia Rahma ha 9 anni e oggi frequenta la terza elementare nella scuola di Via dei Narcisi.

“Quando abbiamo iscritto Rahma alla scuola primaria, io e mia moglie eravamo molto incerti sulla scelta da fare: mandarla in una scuola egiziana o iscriverla in una scuola italiana? Alla fine siamo giunti alla conclusione che la scuola milanese sarebbe stata la scelta migliore per il futuro di Rahma. Vogliamo che la nostra bambina si integri con la società e il Paese in cui viviamo e soprattutto vogliamo darle l’opportunità di aprirsi ad altre culture e nazionalità” racconta Sayed “Il progetto del “tappeto giallo” è davvero importante per la sua crescita. Mia moglie parla poco l’italiano e fatica a seguire Rahma nelle attività scolastiche; saputo perciò di questo supporto, abbiamo iscritto nostra figlia il venerdì, giorno dedicato allo studio e ai compiti. Dopo pochi mesi nostra figlia era così entusiasta di questo gruppo e delle attività svolte che ci ha pregato di poterla iscrivere anche il secondo pomeriggio! ”

L’integrazione dei bambini stranieri nelle scuole italiane è un tema che sta molto a cuore a Sayed: “Nei mesi scorsi mi è stato chiesto, in qualità di genitore straniero, di intervenire ad un convegno che aveva come oggetto la presenza dei bambini immigrati nelle scuole italiane. Spesso noi genitori veniamo tacciati di essere poco partecipativi alla vita scolastica dei nostri figli; la mia proposta è stata semplice: mi piacerebbe poter partecipare, una volta al mese, alle attività ludiche proposte dalle scuole; sarebbe bello poter vedere i nostri figli in un contesto di grande divertimento e spensieratezza, diverso da quello domestico, fatto di regole e adempimenti. La mia proposta sarà presa in considerazione dal Ministero dell’istruzione e attendo con ansia la loro risposta.”

“Negli ultimi anni la concentrazione di famiglie straniere che si sono trasferiti in questo quartiere è aumentata tantissimo. Gli animatori del centro sono formidabili nel concepire le attività e seguire le singole esigenze di ogni bambino; sono loro, insieme ai volontari, la vera forza di questa macchina solidaristica.” A parlare è Riccardo Farina, Presidente della Comunità Giambellino, che conclude con un appello: “I bambini attualmente iscritti al “Tappeto giallo” sono 34 ma il lavoro da fare è tanto e c’è ancora un grande bisogno di persone che aiutino ad organizzare le attività ricreative e a seguire i ragazzi e le loro famiglie."

 

Canale Notizie - 17-06-2013 - Segnala a un amico


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