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Aggiornamenti da Haiti: da Port au Prince i team di NPH e dei ragazzi della Fondazione St. Luc in soccorso alla popolazione delle zone devastate dall’uragano Matthew.

 

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con bonifico con causale: Uragano Matthew in Haiti

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Aggiornamento al 7 ottobre

Dopo aver distribuito cibo acqua e soccorsi negli slums della capitale, ieri Padre Rick e i suoi ragazzi hanno portato aiuto a Les Cayes, Jeremie, Abricot. Le strade sono allagate, il ponte principale che collega la zona sudovest di Haiti al resto del paese è stato spazzato via dall'uragano. Gli aerei non possono atterrare, la pista di atterraggio di Jeremie è invasa dal fango.

Ph. Logan Abassi

Un caravan con i giovani del programma don Bosco (i ragazzi cresciuti nella Casa N.P.H. che stanno proseguendo gli studi universitari) hanno distribuito cibo in 3 località a Les Cayes; hanno cercato di raggiungere anche Jeremie via terra ma è stato impossibile.

Il secondo caravan guidato da Padre Rick, ha tentato di raggiungere L’Asile con 500 sacchi di riso e 4.000 litri d’acqua ma è stato impossibile arrivare per le condizioni delle strade allagate e fangose.

 

Oggi (7 ottobre) tenteranno ancora via elicottero, perché ci sono 30.000 persone bloccate tra 3 fiumi che hanno cibo solo per altri due giorni.

Un terzo team ha raggiunto via elicottero Dame Marie, La Serengue (Abricot) e Jeremie, dove la Fondazione Saint Luc (che riunisce molti ragazzi cresciuti nella Casa NPH, che hanno scelto di rimanere a lavorare per la loro gente) opera con scuole e cliniche mediche.

In questi luoghi le comunicazioni sono interrotte da giorni e ancora non avevamo avuto notizie dal nostro staff locale.

 

“Siamo stati i primi ad arrivare a Dame Marie dopo l’uragano, l’occhio del ciclone è passato proprio da qui. Dame Marie si trova nella provincia remota di Grand Anse, che aveva una vegetazione lussureggiante, una delle poche ormai rimaste nella Haiti cosi tristemente deforestata; ora kilometri quadrati di alberi sono stati sradicati e abbattuti dai venti fortissimi. Le case in mezzo alla vegetazione non hanno piu tetti e i fiumi sono tre volte la loro usuale portata. Anche la nostra scuola a Dame Marie ha perso il tetto come pure la Chiesa, con le panche scaraventate in giro. Abbiamo visitato l’ospedale con feriti e malati a terra che piangevano. Abbiamo consegnato le istruzioni delle compagnie telefoniche per ripristinare le comunicazioni. Atterrati nel campetto da calcio della comunità abbiamo distribuito cibo, coperte, abiti, acqua, ma soprattutto è stato importante per questa gente isolata da giorni, sentire che non erano abbandonati, abbiamo detto loro che torneremo presto, lavoriamo in questa comunità da tempo, fanno parte della nostra grande famiglia”.

A La Serengue (Abricot) Saint Luc gestisce la scuola St. Augustine che ha perso il tetto del piano superiore, ma la costruzione è forte e costruita su un basamento solido, il piano terra è intatto. Nebez (il capo della Fondazione Saint Luc, anche lui “figlio” di Padre Rick) ha invitato le persone a condividere tutto ciò che hanno, nel frattempo la scuola sarà il luogo in cui le famiglie potranno stare e mangiare nei prossimi giorni con le provviste portate.

Anche a Jeremie la Cattedrale è completamente scoperchiata. Ad un certo punto siamo dovuti venire via perché le condizioni del tempo non ci avrebbero permesso di tornare in sicurezza a Port au Prince”.

 

Ora Padre Rick sta organizzando gli interventi dei prossimi giorni, incluse le spedizioni di team medici che dovranno far fronte ai nuovi picchi di colera, mentre i fiumi che man mano si ritirano restituiscono i cadaveri di centinaia di persone.

 

Canale Notizie - 07-10-2016 - Segnala a un amico


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