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"Che bello tornare ad Haiti!" Maria Grazia, chirurgo italiano volontario, ci aggiorna sul progetto di chirurgia pediatrica

 

Maria Grazia, chirurgo pediatrico di Pescara, è stata la prima volontaria italiana che a Marzo ha avviato il progetto di formazione di chirurghi haitiani all'Ospedale St Damien in Haiti.

La lista d’attesa di bambini che devono essere operati è lunghissima. In Haiti mancano strade, case, acquedotti, corrente elettrica. Ogni ora 2 bambini muoiono per malnutrizione e malattie curabili. Ci sono solo 3 chirurghi pediatrici su oltre 10 milioni di abitanti e due di questi già operano all'ospedale Saint Damien, dove grazie alle donazioni italiane sono aperte, da ancora prima del terremoto, le uniche due sale operatorie pediatriche del paese. All'esterno esistono cliniche private, dove il costo di interventi salvavita è inaccessibile alla maggioranza delle famiglie. Una semplice ernia, pur essendo una patologia curabile, se trascurata può condannare un bambino a immobilità, sofferenze, disabilità e in un paese cosi difficile anche il decesso.

La Fondazione ha stretto una partnership triennale con la Società Italiana di Chirurgia Pediatrica (SICP), per la presenza in Haiti a rotazione di chirurghi italiani volontari. Obiettivo del progetto, incrementare il numero di bambini operati all'anno, triplicandolo, formare personale medico e infermieristico di sala operatoria e giovani specializzandi in Chirurgia dell’Università, per creare una nuova classe chirurghi pediatrici, in grado di rispondere alle pressanti urgenze del paese e di formare a loro volta nuovi professionisti.

Vincenzo, Maria Grazia, Antonio, chirurghi pediatrici, rispettivamente da Milano, Pescara, Sassari, sono già partiti per Haiti per affiancare il Dott. Louisma, che già opera al Saint Damien, e formare i primi due giovani chirurghi haitiani, Steve e Sandra.

A distanza di qualche mese Maria Grazia è tornata sull'isola per poter verificare come si sta sviluppando il progetto, ecco il suo racconto:

 

 

"Bello tornare ad Haiti e sentirsi tra amici. Bello tirarsi su le maniche e rincominciare a lavorare. Dove eravamo rimasti?

 

Rispetto alla fine di marzo quando sono andata via, il numero dei bambini portati nell'ambulatorio dell'Ospedale St. Damien per poter essere visitati è letteralmente triplicato. Questo riempie di gioia perché vuol dire che gli haitiani credono nel progetto di Chirurgia Pediatrica e stanno imparando che possono affidare i loro bambini alle cure gratuite del Dr Louisma e dei due giovani chirurghi pediatri selezionati per il progetto "Attivazione della Chirurgia Pediatrica" della Fondazione Francesca Rava. Attualmente uno solo di loro è qui perché  il Dr Steve Pierre è in Italia per seguire un mese di formazione all'Ospedale Buzzi di Milano, dove la Dott.ssa Sandra Ceriné gli darà il cambio al suo rientro. E' importante, infatti, che non solo apprendano le specifiche tecniche di chirurgia pediatrica ma che confrontino la loro organizzazione del lavoro con la nostra per poter apportare eventuali correzioni. In sala operatoria c'è un bel clima cooperativo e si lavora in armonia.

I bambini haitiani sono veramente speciali: educati, socievoli e rispettosi nei loro coloratissimi poveri vestitini. Nemmeno piangono in attesa di essere operati! La Sala d'Emergenza, l'equivalente del nostro Pronto Soccorso, è un po' angosciante per la quantità di bambini che arrivano, per lo più in condizioni gravi, spesso malnutriti, con patologie diagnosticate sempre tardi perché prima del medico, spesso, per le famiglie c'è il consulto con qualche stregone. Medici e infermieri sono instancabili, abili e concentratissimi nel loro stressante lavoro, cui spesso partecipiamo perché chiamati a consulenza. Sembra proprio che i medici non bastino mai!

Quando la giornata finisce, a Villa Francesca, l'hotel solidale che in questi giorni ospita anche un gruppo di volontari italiani per un campus di volontariato, l'atmosfera rilassata permette di cancellare le fatiche del lavoro perché è piacevole scambiare quattro chiacchiere con persone che vengono da tutto il mondo, con l'unico comune obiettivo di far risorgere quest'isola bellissima e così sfortunata. E l'indomani tutti pronti per l'appuntamento a messa alle 7 con Padre Rick o con Padre Enzo che sembrano darti con la loro spiritualità la carica per l'intera giornata. Oggi a messa abbiamo salutato Stephany e Jhonatan che  non ci sono più. Ogni mattina salutiamo almeno 3 o 4 bambini e confidiamo di non doverlo fare il giorno dopo. Sarebbe il premio più grande per il nostro lavoro al fianco dei nostri amici haitiani."

 

Maria Grazia Leggi qui la sua precedente testimonianza.

Canale Notizie - 08-07-2016 - Segnala a un amico


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