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Team 26, Lorena, Marta, Laura e Marco volontari a bordo di Nave San Giorgio: "Abbiamo recuperato un barcone con 255 migranti a bordo"

 

Lorena, volontaria della Fondazione Francesca Rava per la seconda volta a bordo delle navi della Marina Militare, con Marta, Laura e Marco ci aggiornano sugli ultimi recuperi da parte di Nave San Giorgio.

 

"Il 2 novembre è stato fatto un avvistamento e recuperato un barcone con 255 migranti provenienti da diverse nazionalità: Nepal, Siria,Pakistan,Palestina, Gambia, Somalia, Nigeria, Senegal, Marocco, Sudan, Tunisia, Bangladesh, Egitto, Algeria, Burkina Faso.

Erano quasi tutti in buona salute, un uomo di 60 anni invalido per emiplegia, due con sospetto di scabbia, un uomo con frattura all'avambraccio da caduta; a bordo c'erano anche 2 neonati in buona salute e tre donne gravide, due al quarto mese e una al sesto. A tutte è stata fatta un'ecografia per valutare il benessere e il battito fetale.

Tutti e 255 migranti hanno passato la notte a bordo di Nave San Giorgio e poi sono stati trasbordati sulla nave della Guardia Costiera.

Per Marta e Laura era la prima esperienza di recuperi ed è stata un'emozione vedere gli sguardi smarriti e nello stesso tempo felici di essere finalmente al sicuro e non in balia del mare...

Ma l'emozione più grande è stata allo sbarco; mentre usciva la GIS le persone, come segno di ringraziamento, hanno applaudito, salutato con le mani e questo da la carica per continuare a fare questo tipo di esperienza."

 

Marco, infermiere e istruttore BLS-D ha anche tenuto un corso di 4 ore sulle tecniche di rianimazione con defibrillatore per tutti gli operatori di Nave Libra:

 

14 novembre:

"Oggi alle ore 10 abbiamo preso contatto con un barcone arrivato dalla Libia. Abbiamo soccorso 351 persone di cui 39 donne, 20 minori e 292 uomini. Presumibilmente di nazionalità Siriana, Marocchina, Ganese, Libica, Camerunense, Nigeriana.

Le donne gravide erano due, una siriana ed una nigeriana, entrambe al nono mese di gravidanza ma non a termine gestazione. Nessun infortunato, qualche malore, ma nulla di significativo. In questo momento i migranti sono in fase di trasbordo veso nave San Giorgio.

Una riflessione:

Sul primo gommone che ha effettuato il trasbordo abbiamo incontrato una donna, siriana, con in braccio un bambino di pochi mesi, stremata, l'abbiamo dovuta sorreggere perchè non cadesse, accanto a lei due stupendi bambini dai capelli rossi. Una volta seduta all'interno dell'hangar della nave, questa mamma dai pochi averi che è riuscita a portare in viaggio, tira fuori un vasetto di yogurt e imbocca prima il piccolo di pochi mesi, poi il maschietto di 2 anni ed infine la bambina di 3 anni che poi si alza e scappa, viene subito fermata dal soldato del battaglione San Marco, che non può non sorriderle, lui che deve mantenere l'ordine non può non mettersi a giocare con quella bimba che, sporca e con i vestiti sgualciti gli sorride, sbatte i suoi occhioni neri e lo prende per mano, lei vuole solo giocare, non sa cosa le accade intorno ed il perchè, vuole solo giocare..."

Marco

 

"I migranti recuperati in tutto erano 860, provenienti da 4 navi che li avevano già soccorsi. Al momento della nostra partenza circa 200 persone dovevano ancora essere trasbordate su nave San Giorgio.

C'erano molte donne e bambini, 4 donne gravide di cui 2 a termine, tutte in buone condizioni, alcuni anziani.

Tra i casi sanitari segnaliamo una sospetta frattura di malleolo, 2 pazienti diabetici, uno con bronchite asmatica, alcuni svenimenti, una donna gravemente disabile, alcuni casi di scabbia e un paziente con febbre alta, oltre alle comuni cinetosi e disidratazioni.

Molti migranti erano bagnati e sono stati in parte forniti di vestiti asciutti, secondo le limitate disponibilità di materiale a bordo.

Le nazionalità di provenienza erano varie, con una prevalenza di siriani  e di persone provenienti da vari paesi dell'Africa occidentale.

Purtroppo la nostra partenza ha coinciso con un momento di intenso lavoro di recupero.

Malgrado la situazione di evidente e dichiarato disagio vissuta dal personale della nave, possiamo dire  che i rapporti tra noi e tutto l'equipaggio sono stati ottimi e improntati alla collaborazione e al sostegno reciproco.

Anche il lavoro e la convivenza con le altre parti impegnate nell'operazione (polizia, ministero, CISOM, CRI...) sono stati sereni e proficui.

Avere condiviso questa esperienza così intensa e particolare ha fatto inoltre nascere profonde amicizie, che sicuramente dureranno nel tempo, e lascia in noi il desiderio di continuare a dare il nostro contributo, magari anche di nuovo insieme!

Marta, Lorena e Laura

 

Canale Notizie - 10-11-2014 - Segnala a un amico


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