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13 settembre, Giornata Internazionale dei Lasciti: scegli di vivere per sempre nel cuore di un bambino

 

Il 13 settembre è stata la Giornata Internazionale dei Lasciti. Anche noi vogliamo ricordare a tutte le persone che vogliono bene ai nostri bambini e che credono nel lavoro della Fondazione Francesca Rava, che si può continuare ad aiutare con un lascito testamentario, per garantire anche in futuro il percorso di affetto e aiuto prezioso che avete iniziato con noi.

La stessa Fondazione Francesca Rava è nata per trasformare la morte di Francesca in vita e amore per tanti bambini sofferenti e bisognosi e perpetuare la sua voglia di fare con tenerezza per gli altri. Negli anni la Fondazione ha realizzato progetti e aiutato bambini nel nome di tanti donatori che hanno voluto, anche dopo la loro morte, lasciare un segno di amore concreto e duraturo.

 

Fare testamento è un gesto nobile e un atto d’amore che dura per sempre; è semplice, non costa nulla ed è modificabile in ogni momento. Se non si hanno parenti e non si fa testamento, i nostri risparmi e i nostri beni vanno automaticamente allo Stato.

La Fondazione Francesca Rava lavora seriamente e con efficienza per trasformare questa scelta in concreti progetti di salvezza per migliaia di bambini a nome di chi ha disposto il lascito.

E per questa meravigliosa opportunità di dar loro sostentamento, assistenza sanitaria e istruzione, non è previsto alcun pagamento in tasse o spese accessorie.

 

Un'eredità fatta d'amore: per maggiori informazioni e per richiedere l’opuscolo contattaci a lasciti@nph-italia.org o chiama lo 02.54122917.

 

Un ringraziamento speciale a Bistrot Comunicazione che ci ha donato la creatività della campagna "La sig.ra Carla ci ha lasciato. Ci ha lasciato la possibilità di studiare" (uscita il 13 settembre su Corriere della Sera) che vede come protagonista proprio i beneficiari dell'aiuto ai nostri bambini.

 

Una storia che può — e forse deve — ripetersi.

 

Ecco le testimonianze dei nostri cari donatori che hanno già disposto il loro lascito testamentare per continuare ad aiutare il loro bambino adottato a distanza:

 

"Quindici o sedici anni or sono (da novantenne non sono più tanto sicuro della mia memoria), una sera Laura mi riferisce una sua esperienza di valore non comune. “Ti ricordi quella mia scolara, brava e capace di sopportare il mio carattere brusco, che per un tragico incidente perse la vita nell’imminenza delle sue nozze? Si chiamava Francesca Rava. Ho scoperto che la famiglia ha dato vita, nel suo nome, ad una fondazione che assiste i bambini dell’America Centrale orfani o abbandonati, che possono essere adottati a distanza, senza obblighi legali ma con l’apporto finanziario. Ho deciso di adottarne uno, il cui ritratto campeggia come poster nella sede della Fondazione. Segue una cura molto costosa per quella terribile infezione ch’è una dei numerosi terrori del nostro tempo. Il bimbo, con degli occhioni sbarrati, ha un nome curioso per noi, Victor Hugo, è nato nel Guatemala e là vive curato nella casa NPH”.

“I nostri figli”, aggiunse Laura, “sono ormai adulti, si sposeranno, ci daranno nipotini; e Victor sarà un nipotino in più”.

Era commovente pensare che una donna ormai in pensione, conclusa la sua missione di sposa e di madre, mentre stava iniziando la sua impari lotta contro il suo terzo tumore, sentisse il desiderio di avere entro la famiglia un’altra creatura da aiutare, pur così lontana, sopra un sentiero di speranza e di felicità. Ma così è stato: Victor ha vinto la sua malattia (il costo delle cure mediche è stato in parte sostenuto con il reddito di un lascito testamentario di Laura) e quando nel mio

studiolo alzo gli occhi dal libro, vedo il volto sereno del ragazzo.

Laura non lo può più vedere da dieci anni, non è riuscita a vincere la sua battaglia, ma il volto di Victor è familiare anche ai miei sette nipotini — o nipotoni — che lo considerano, pur così lontano, quasi un fratello maggiore. Hola Victor... Abuelo Fabio."

Giancarlo parla del padre “Mio papà era un geologo, ha sempre amato la vita e i bambini. È bello sapere che una parte di lui vive ancora in mezzo a tanti bambini in un’aula della scuola St. Elisabeth in Haiti, realizzata in suo nome.”

 

Giuliana ci racconta “Ho adottato a distanza Pepito ormai piu di 10 anni fa. L’ho aiutato a crescere attraverso la Fondazione Francesca Rava, me lo sono preso a cuore proprio come un figlio; sono andata a conoscerlo nella Casa N.P.H. Messico ed è stata una grande emozione. Ora voglio, anzi sento il dovere, di garantirgli il mio aiuto anche per il futuro, perche possa terminare i suoi studi e realizzare i suoi sogni. Così ho pensato anche a lui e alla Fondazione nel mio testamento."

 

La sig.ra Giuliana con il caro Pepito, il ragazzo messicano che sostiene a distanza da anni e Mariavittoria Rava.

Caterina, madrina di Polento, ha disposto il suo lascito per sostenere il suo figlioccio che vive nella struttura NPH di Kenscoff, Haiti

Canale Notizie - 15-09-2014 - Segnala a un amico


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