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Ritornata ad Haiti la piccola Jenny, rimasta lesa nel terremoto e operata con successo a Pordenone

 

Leo Jenny, 9 anni, è rimasta gravemente ferita durante il terremoto del gennaio 2010, nel quale ha perso anche il papà. Da allora, era costretta a vivere attaccata a un catetere, non frequentava la scuola e viveva una situazione di isolamento e solitudine.

 

Dopo anni di procedure burocratiche, lo scorso mese siamo riusciti a portarla in Italia, per poter effettuare un intervento salvavita realizzato grazie all’ospitalità dell’Ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, all’aiuto del primario e nostro volontario dott. Roberto Dall’Amico e della Regione Friuli Venezia Giulia. La bambina è stata operata il 4 luglio nell'ospedale friulano, dai Dott. Waifro Rigamonti, direttore della chirurgia pediatrica Burlo Garofolo a Trieste e Antonio Garbeglio, direttore dell'Urologia Azienda Ospedaliera Santa Maria degli Angeli.

 

Con incredibile gioia e gratitudine per voi donatori che avete permesso questo nuovo miracolo, e per i volontari che l’hanno assistita con affetto, siamo felici di comunicarvi che Jenny, accompagnata dal nostro volontario Gianluca, è ritornata in Haiti insieme alla sua mamma, per poter cominciare una nuova vita. Finalmente Jenny potrà correre e giocare, potrà andare a scuola e non correrà i rischi di vita  in cui sarebbe inevitabilmente incorsa in caso di mancato intervento.

 

LEGGI L'ARTICOLO USCITO  SU IL MESSAGGERO VENETO (di D. Schettini)

 

Mariachiara, vicepresidente della Fondazione, con Jenny e sua mamma Cherline il giorno del ricovero all'Ospedale di Pordenone.

 

 

L'intervento di ricostruzione dell'apparato urogenitale è stato realizzato il 16 luglio, all'Ospedale Santa Maria degli Angeli a Pordenone dai Dott. Waifro Rigamonti, direttore della chirurgia pediatrica Burlo Garofolo a Trieste e Antonio Garbeglio, direttore dell' Urologia Azienda Ospedaliera Santa Maria degli Angeli a Pordenone e si è concluso con successo.

 

Dal 2010 la bambina era costretta a vivere attaccata a un catetere con tutte le conseguenze di perdita di autonomia e esposizione a infezioni e patologie, a maggior ragione vivendo in una situazione di miseria in una baracca.

 

Proprio per tutti questi gravi problemi medici non è mai andata a scuola soffrendo anche una situazione di isolamento. In assenza di strutture sanitarie adeguate in Haiti ha peregrinato alla ricerca di chi la potesse aiutare, finchè è approdata all'Ospedale pediatrico St. Damien, unico pediatrico in Haiti, centro di riferimento dei soccorsi internazionali nell'emergenza terremoto del 2010, dove è stata visitata dal dott. Roberto Dall'Amico, nostro volontario da anni, che si è offerto di accoglierla presso l'Ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, dove è primario pediatra. Per mesi abbiamo lavorato per ottenere i documenti e visti necessari per il suo viaggio e finalmente Jenny è arrivata in Italia.

Jenny è stata accolta con affetto da tutto il reparto ed il meraviglioso staff del dott. Dall'Amico, e dalla rete di volontari e padrini che hanno subito risposto al nostro appello.

 

Chi di noi è andata a trovarla è rimasto colpita dall'intelligenza di questa bambina e dalla sua vitalità e dolcezza, nonostante sia nata in una baracca e colpita così gravemente dal terremoto.

Jenny con il Dott. Roberto Dall'Amico, primario dell'Ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone e la caposala Anna.

Emanuela Ambreck, responsabile dei progetti medici per la Fondazione Francesca Rava, ha accolto la bambina e sua mamma nella sua famiglia.

Jenny poco dopo l'operazione di ricostruzione effettuata con grande successo.

 

Grazie di cuore a chi ci ha aiutato a portare Jenny in Italia e a chi vuole continuare ad aiutarla.

 

Questo è il bellissimo messaggio di ringraziamento che Kerline ha voluto lasciare:

"È incredibile il dono e la fortuna che mia figlia ha avuto. Le mie preghiere si stanno avverando; nel 2010, dopo il terremoto, ho avuto la fortuna di arrivare all'Ospedale pediatrico NPH St.Damien, dove ho incontrato il dott. Dall'Amico che si è subito interessato al caso di Jenny.

Non ci sono abbastanza parole per ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per mia figlia e per me: la Fondazione Francesca Rava ci ha accolto con grande affetto, così come tutte le persone che ci sono state vicine lungo tutto il percorso. In questi anni ne ho passate tante ma vedere che ora Jenny sta guarendo è incredibile.

Non tutti potranno avere la fortuna che ho avuto io per mia figlia, chiedo al signore di benedirvi e prego perchè la Fondazione possa continuare a svolgere il suo lavoro.

Prima di arrivare in Italia, qualcuno ad Haiti mi ha messo in guardia dicendo che sarei rimasta completamente spaesata, perché le persone non mi avrebbe accolto con affetto. Invece tutto il contrario, ho trovato una famiglia! Non c'è altro da dire, la mia gratitudine è immenso. Non dimenticherò mai questo dono. Grazie."

Jenny e Kerline con Mariavittoria e Maria Chiara negli uffici della Fondazione a Milano

I tanti volontari che in queste settimane hanno dedicato parte del loro tempo a Jenny e sua mamma Kerline

Jenny con Lorena, già volontaria a bordo di Nave San Giorgio nell'operazione Mare Nostrum

Jenny può finalmente correre e giocare come tutti i bambini della sua età...

...e si è anche divertita a preparare la pizza!

Jenny con la volontaria Barbara

Questa è la testimonianza di Barbara, volontaria haitiana da anni in Italia, che si è offerta di aiutare ed assistere Jenny e sua mamma.

 

"Ieri ho visitato Jenny e Kerline ed entrambe stanno bene. Jenny è incredibile per quanto riguarda la sua capacitá di guarigione.

La vedo molto felice e sorridente, quando mi vede mi da sempre degli abbracci così calorosi! Mamma Kerline è molto felice e piena di gratitudine; tra una visita e l'altra mi ha anche raccontato cosa è successo quel terribile 12 gennaio 2010.

Il giorno del terremoto, un giorno come un altro, Jenny stava tornando da scuola con sua mamma. Lungo la strada si divisero: Kerline tornò a casa, mentre Jenny si fermò a casa di un zio del padre per giocare con un cugino.

Il terremoto cambiò le loro vite: subito dopo la scossa, Kerline, nonostante avesse riportato delle ferite su fronte, schiena e gambe, si precipitò da sua figlia e, con l'aiuto di parenti e vicini, riuscì ad estrarla viva dalle macerie. La bambina era rimasta incastrata sotto dei blocchi di cemento ma fu l'unica a sopravvivere in quella casa.

Jenny inizialmente ricevette poche cure; solo la nonna paterna si occupò di lei ed erano sicuri che a breve sarebbe morta.

Kerline mi ha raccontato la miseria e la fatica sopportati in quei giorni e soprattutto il disinteresse da parte degli Kerline è davvero in gamba, parla abbastanza bene il francese e capisce anche qualche parola in italiano. Ieri ho avuto l'occasione di incontrare le altre volontarie che la stanno aiutando e ho visto quanto affetto nutrono per Jenny e sua mamma e vice versa. Si trovano molto bene qui, ovviamente sentono la mancanza della loro famiglia ma non sono tristi."

Barbara

 

Un ringraziamento speciale a Flying Angels per aver sostenuto i costi del suo volo.

Per avere maggiori informazioni, scrivete a emanuela.ambreck@nph-italia.org oppure chiamate lo 02.54122917.

Canale Notizie - 29-07-2014 - Segnala a un amico


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